Progetto “Vino in Vigna”: al via il primo imbottigliamento!

Vignaioli per un anno, scegliendo il vino da produrre e il numero di bottiglie. Grazie a Cantina Amena abbiamo avuto la possibilità di seguire l’intera produzione, affiancati e istruiti dai professionisti della cantina durante tutto il processo, dalla potatura alle fermentazioni, dalla vendemmia fino all’imbottigliamento e all’etichettatura personalizzata delle nostre bottiglie!

Una connessione tra il produttore e il consumatore, un’esperienza unica per gli appassionati e per i viticoltori che portano avanti progetti sostenibili e di qualità.

 

Vino in vigna è un’esperienza unica a contatto con la natura; nel corso dei mesi abbiamo seguito  insieme al vignaiolo i nostri filari fino all’imbottigliamento.

CantinAmena

Credo che il vino sia condivisione”. Così Silvia Mingotti spiega la storia di CantinAmena, una storia di famiglia che comincia con una promessa d’amore fatta dai suoi genitori, Valeriano e Maria Rosa, e realizzatasi nel 2004, quando i fondatori dell’azienda acquistano uno storico vigneto sorto a Campoleone di Lanuvio durante la prima metà del secolo scorso.

18 ettari sulle ultime pendici dei Castelli Romani, a 30 chilometri dal Mar Tirreno, oggi totalmente dedicati alla coltivazione biologica dell’uva. L’idea è stata fin da subito quella di puntare alla qualità, valorizzando vitigni autoctoni come la Malvasia Puntinata e il Cesanese di Affile all’interno di ad un progetto e un ciclo di lavorazione interamente biologico  e anche vegano.

Cantina Amena ha fatto di questo angolo di Lazio e della ricchezza di potenziale del terroir vulcanico una sorta di terra d’elezione, grazie ad una squadra che con passione e dedizione nel sapiente e paziente lavoro quotidiano in vigna. Qui, infatti, tutto è a chilometro zero: la raccolta viene fatta interamente a mano, con un processo in cui si raccoglie una quantità di uve pari solo a quello che serve per vinificare nella giornata. Dai filari alla cantina la vendemmia fila veloce e l’attenzione alle rese è massima.

Le uve sono coltivate senza l’aiuto di sostanze chimiche: raccolta manuale e vinificazione con procedimenti naturali senza alcun additivo.
Resa di poco più di 60 quintali all’ettaro, una quantità di produzione molto bassa rispetto agli standard che diventa quindi garanzia di eccellenza nel prodotto finale.

 

 

 

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