Vino che passione: sempre più  vip “in vigna”

Se dovessimo coniare un nuovo slogan per le attività collaterali preferite dai volti famosi di oggi, il più adatto sarebbe di certo “vip in vigna”.

Attori, cantanti, giornalisti, politici, calciatori in servizio o in panchina scelgono sempre di più i territori del Belpaese per dare libero corso a quella che per alcuni è una passione, per altri un ritorno alle origini, per altri ancora un investimento redditizio. Tra le mete preferite dei vip che hanno deciso di indossare le vesti di vignaioli o produttori di vino figura al primo posto la Puglia.
L’ultimo a sceglierla, in ordine di tempo, è stato l’attore Riccardo Scamarcio, che a Polignano a Mare, nel 2012, ha comprato un’azienda agricola, “Rivale”, da cui nasce il vino omonimo: un Pinot Nero in purezza, produzione limitata di appena 5.000 bottiglie che strizza l’occhio, anche in etichetta, ai grandi vini di Borgogna. Il primo a tracciare questo sentiero è stato invece Albano, che dopo tanti anni è tornato nella sua Cellino San Marco a fare l’agricoltore, come sognava da ragazzo. Il risultato sono etichette come “Felicità”, “Nostalgia”, “Don Carmelo”, che si possono trovare non solo nelle enoteche ma anche nella grande distribuzione.

A Manduria, invece, nascono i vini di Bruno Vespa, prodotti con la preziosa consulenza di Riccardo Cotarella, diventati sotto la griffe “Vespa Vignaioli” una realtà di primissimo piano e punto di riferimento qualitativo per tutto il territorio pugliese.

Ad Ascoli Satriano (Foggia), la storia di amicizia tra Michele Placido, attore, e Domenico Volpone, agricoltore, ha dato vita alla “Placido Volpone”, guidata dai figli dei due, la cui filiera produttiva è stata tra le prime in Italia certificata tramite la Blockchain.
Altra terra di elezione per i vip amanti del vino è l’Umbria. L’ex Premier Massimo D’Alema, anche lui avvalendosi della preziosa consulenza di Riccardo Cotarella, ha scelto la regione dell’Italia centrale per la sua Cantina La Madeleine.

A catalizzare, però, in assoluto l’attenzione di attori, cantanti e company non solo italiani, ma provenienti da ogni parte del mondo è senza dubbio la Toscana. Un nome su tutti, quello di Sting, che ha scelto la Toscana come sua terra d’adozione: a “Il Palagio”, la tenuta che apparteneva un tempo al marchese di San Clemente, lui e la moglie, Trudie Styler, passano davvero molto tempo. Oltre a produrre vino, per aiutare il mondo della ristorazione colpito dalla pandemia hanno persino dato vita ad un’associazione, che si chiama, non a caso, “Every Breath Foundation”.

Anche Gianna Nannini, ad ovest di Siena, sua città natale, ha rilevato qualche anno fa Certosa di Belriguardo, risalente al 1300: 75 ettari di tenuta, di cui 8 vitati a Sangiovese, Merlot, Syrah e Cabernet Sauvignon, da cui nasce un tesoro di 60.000 bottiglie prodotte ogni anno. A Lajatico, nel cuore della Valdera (Pisa), nascono invece le etichette di un altro grande della musica italiana: Andrea Bocelli. E ancora, l’Azienda Agricola di Oliviero Toscani, fotografo di fama mondiale, guidata dal figlio Rocco, è sulle colline di Casale Marittimo, sempre in provincia di Pisa, dove si coltivano Syrah, Cabernet Franc e Petit Verdot.

Tra i vip in vigna una schiera molto nutrita è rappresentata infine dai calciatori, o meglio dagli ex calciatori. Sempre in Toscana, il compianto Paolo Rossi, eroe del Mundial del 1982 in Spagna, dalla metà degli anni Novanta in poi ha prodotto il suo vino, nell’Aretino, mentre l’ex colonna della difesa della Juventus e della Nazionale Andrea Barzagli ha scelto il messinese per la sua “Le Case Matte”.
E poi c’è Luciano Spalletti, neo allenatore del Napoli, produttore in Toscana con La Rimessa, a Montaione, Damiano Tommasi, ex centrocampista di Roma e Nazionale che produce Amarone in Valpolicella, nella Tenuta San Micheletto a Fumane, così come l’ex allenatore Alberto Malesani, con la cantina La Giuva. Ed ancora Andrea Pirlo, con i suoi 10 ettari di filari di Merlot e Trebbiano (rigorosamente in agricoltura biologica) della Pratum Coller, nel Bresciano, il brasiliano Hernanes, che, nel 2016, ha fondato “Ca’ del Profeta”, nell’Astigiano (per la precisione a Montaldo Scarampi), dove oggi produce Barbera d’Asti, Grignolino d’Asti e Brachetto, e presto ospiterà un agriturismo di lusso, un ristorante e la nuova cantina dell’azienda.

Per finire con la più grande e storica, visto che è un’eredità di famiglia diventata, con i suoi 120 ettari vitati (Sauvignon, Verdejo, Tempranillo, Syrah, Cabernet Sauvignon), una delle realtà più solide della Spagna enoica: Bodega Iniesta, dell’ex centrocampista del Barcellona, oggi in Giappone, Andrès Iniesta.

 

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