Catalogna: dove mangiare e bere è cultura

Da sempre, vino e cibo sono sinonimo di cultura, soprattutto se viaggiano in coppia e con un biglietto di prima classe. Lo si è potuto constatare in una manifestazione dove questo abbinamento è stato al centro, insieme alla voglia di lasciarsi scoprire dagli “addetti ai lavori” e, tramite loro, alla vasta platea di appassionati di una terra – la Catalogna – che anche molti italiani hanno scelto come patria d’elezione.

E’ il caso, ad esempio, della chef e docente di cucina Giovanna Peracchia, che durante l’evento organizzato all’Orto Botanico di Roma, alla presenza del Delegato del Governo della Catalogna in Italia, Luca Bellizzi, e del suo staff, ha condotto gli ospiti selezionati per l’occasione  in un viaggio gustativo, olfattivo e visivo tra la gastronomia tipica catalana, accompagnata dal gusto inconfondibile di sei vini locali, illustrati da Marco Cum, titolare dell’agenzia Riserva Grande e della sede romana della Scuola di Sommellerie Europea.

Giovanna Vive a Barcellona, e i suoi quattro figli sono orgogliosissimi “tifosi” della Catalogna, ha spiegato mentre venivano raccontati e degustati ei vini catalani, tre bianchi e tre rossi, prodotti in purezza da vitigni autoctoni del territorio (Picapol, Xarel-lo e Garnatxa Blanca, per i bianchi; Trepat, Garnatcha Negra e Carinyena per i rossi), come i formaggi Serrat, Garrotxa, Tupi, Maquia, Betara, i salumi, l‘olio e le acciughe, il tutto accompagnato dal Pan de Pages Catalano IGP e condito da dolci come le mandorle di cioccolato o il rinomato torrone.

L’evento “Catalunya, on el menjar és cultura” è stato organizzato dalla Delegazione del Governo della Catalogna in Italia, in collaborazione con l’Institut Ramon Lull, l’organismo che ha lo scopo di promuovere la cultura catalana a livello internazionale e con il supporto di Prodeca, l’azienda pubblica del Governo della Catalogna che promuove il settore agroalimentare catalano e si rivolge esclusivamente agli operatori del settore, al fine di promuovere i prodotti catalani, la loro commercializzazione e internazionalizzazione in Italia.

“I prodotto enogastronomici della Catalogna, considerati come ben distinti da quelli in generali spagnoli, non sono abbastanza conosciuti e valorizzati in Italia ma, nello steso tempo, suscitano molta curiosità e interesse, vista l’alta qualità degli stessi e l’ottimo rapporto qualità-prezzo”,

ha osservato Giovanna, che da quasi 30 anni vive a Barcellona, dove ha imparato ad apprezzare la gastronomia catalana e oggi lavora come consulente di ristoranti, dopo aver gestito la scuola di cucina italiana da lei fondata  insegnando ai catalani le ricette della nostra tradizione. Perché la cultura, anche quella enogastronomica, si nutre della voglia di condividere e di sperimentare gli uni le ricchezze degli altri, in uno scambio vicendevole e ricco di sfumature che porta sempre i suoi frutti.

Michela Nicolais

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