Vini selvaggi: il 13 e 14 marzo a Roma la seconda edizione della Fiera indipendente dei vini naturali

Oltre 600 etichette provenienti da Italia, Spagna, Francia, Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Ucraina. E’ il “menu” della nuova edizione di Vini Selvaggi, la Fiera indipendente dei Vini Naturali che torna a Roma dal 13 al 14 marzo con tante novità, laboratori e degustazioni. Oltre 80 i produttori presenti.

Quest’anno Vini Selvaggi si svolgerà nell’ampia location di Spazio Novecento nel quartiere Eur e, rispetto all’edizione precedente, vedrà la presenza di un maggior numero di cantine, sidrerie artigianali, birrifici e distillerie. Anche la parte gastronomica della manifestazione sarà più sviluppata grazie alla presenza di produttori di alimenti biologici.

La Fiera è organizzata da Solovino Enoteca Naturale – dal 2018 enoteca di vino naturale e store online di Lorenzo Macinanti e Giulia Arimattei nel quartiere Prati/Trionfale – e da Francesco Testa, esperto selezionatore di vini spagnoli, che produce vino in Galizia con la sua cantina Pequena Adega Romana.

Vini Selvaggi vuole promuovere la conoscenza di un nuovo modo di bere, responsabile e autentico, basato sull’impegno dei piccoli produttori vitivinicoli il cui comune denominatore è la vinificazione naturale e l’attenzione a un’agricoltura sostenibile. L’obiettivo è proprio quello di portare nel bicchiere una spremuta di territorio senza artifici, lontano dall’omologazione del gusto perfetto dettato dalle mode.

“Negli ultimi anni incontriamo sempre più aziende che abbracciano un’agricoltura pulita e l’approccio ‘a basso intervento’ della vinificazione naturale”, spiegano gli organizzatori dell’iniziativa. Vini Selvaggi cerca di incoraggiare i produttori di vino a percorrere questa strada, non scevra da insidie, ma che porta ad un “vino vivo”, una spremuta di territorio, cui le nuove generazioni guardano con sempre più entusiasmo. In Italia come in Europa questa tendenza è in forte crescita, soprattutto nelle nuove generazioni, che non hanno il background del vino convenzionale. “Questo significa che in assenza di punti di riferimento imposti dal mercato, il vino ‘naturale’ è l’unico vino possibile”, dichiarano gli organizzatori.

La vinificazione naturale si basa sulle fermentazioni spontanee attivate da lieviti indigeni – altrimenti detti “lieviti selvaggi” – e non fa ricorso a manipolazioni, all’aggiunta di additivi, fatta eccezione per trascurabili quantità di solforosa, e a nessuna di quelle tecniche usate nell’enologia convenzionale. Le uve sono raccolte a mano e provengono da vigneti sani, secondo i principi dell’agricoltura biologica e biodinamica. Protagoniste della manifestazione saranno piccole cantine di vini naturali, sidrerie, birrifici e distillerie artigianali, tutte impegnate in un’agricoltura pulita e in un lavoro in cantina il più possibile “low-intervention”.

Oltre alle circa 600 etichette in degustazione, domenica 13 marzo sarà possibile partecipare a due laboratori presentati da Matteo Gallello, divulgatore e narratore.
Per partecipare ai laboratori è necessaria la prenotazione online sul sito: www.viniselvaggi.com

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